Raul Martinez

 


RAUL MARTINEZ

Con tutta umiltà, prima di entrare nel vivo del lavoro, mi sento obbligato nel raccontarvi chi è Raul Camaguey. io l’ho conosciuto mentre passeggiavo per la Puerta del Sol. Ho sentito un gran rumore di voci che inondavano la piazza, e là, c’era un personaggio vestito in modo elegante che diceva: “ affrettatevi che si fa notte e non mi vedete più”.

Ah! Raul è cubano ,con la pelle nera e un viso dolce. Mi è scappato un sorriso per questo commento. Così mi sono avvicinato e mi sono messo vicino alle altre persone che in quel momento erano la. Per tutti quelli che non hanno avuto il piacere di vederlo lavorare, dirò che assistere al suo show è esporsi a distanza ravvicinata a una pioggia di energia, illusione, umorismo e magia. In molte occasioni i professionisti, gli amatori e gli spettatori disprezzano il lavoro del mago di strada.

Come dice questo cubano: lo spettacolo diventa grande avendo per base molte cose piccole e, tutte sono importanti.

Alla fine l’importante, come quel giorno, è che tutti quelli che eravamo là, per alcuni minuti ci siamo divertiti, ci siamo compresi, abbiamo riso e per un pò ci siamo dimenticati dei problemi quotidiani come se fossimo stati in teatro. Con questo voglio dire che assistiamo a uno spettacolo elegante, pulito, elaborato e soprattutto professionale.

La gente se n’è andata sorridendo dopo aver lasciato la moneta nel cappello ringraziando l’artista.
Ci sono articoli di giornale che parlano di Raul fin da quando ha cominciato a lavorare nel circo a Cuba. Li, più tardi, sarà conosciuto come il mago Fix e, si esibirà sui palcoscenici di tutta l’Isola. Poi
trasferitosi in Italia,, si imbarca con uno spettacolo di grandi illusioni, girando il mondo come mago nelle migliori navi da crociera. Tutta la vita dedicata allo spettacolo. Così finalmente arriva in Spagna.
Dopo 20 anni di palcoscenico, Raul scopre la sua identità più Magica.

Inizia sperimentando con alcuni giochi e, presto scopre che la magia fatta in strada, è un’altra cosa, ha
un altro ritmo. Un codice che è riuscito a dominare alla perfezione, brillando di luce propria nei tantissimi festival nazionali e internazionali nei quali ha partecipato.


POSIZIONE E MANEGGIO DEL PUBBLICO


C’è qualcosa che accomuna tuti i maghi di strada ed è la nostra prima volta. C’è un mondo intero per scegliere un posto dove offrire il tuo spettacolo mentre la realtà quotidiana accade tutto intorno a te.
Arrivato a questo punto, logicamente, nasce una domanda: .................dove mi metto?..............

La prima cosa da fare è informarsi sulle ordinanze municipali e sulla regolazione delle attività ludiche in strada.
Ogni città ha le sue particolarità. inoltre, a seconda delle strade e delle piazze, lo stesso comune può avere regolamentazioni diverse relative ai differenti orari o, sul permesso di utilizzare apparecchi acustici ecc. Un buon modo per avere queste informazioni se si dovessero avere dei dubbi, è domandare
alla polizia locale o ai vigili. Normalmente la buona educazione è sufficiente a garantire l’approvazione, risparmiandoci qualsiasi contrattempo.

Personalmente, io preferisco lavorare in spazi aperti, piazze o strade pedonali molto larghe. Deve essere un luogo con un grande afflusso di gente per garantirti l’opportunità di formare un buon cerchio senza disturbare il transito abituale dei pedoni.
Fai in modo che le persone non stiano disperse e che realizzino un cerchio il più definito e compatto possibile intorno a te.

Puoi suggerire alle persone che si collocano dietro gli altri spettatori, di riempire i buchi e gli spazi vuoti con la scusa che vedranno meglio e, potranno godersi lo spettacolo da molto vicino, o puoi dire che ti aiuteranno a non sforzare la voce.
Nel caso dovessi lavorare con un muro alle spalle, assicurati che il pubblico si disponga in un semicerchio abbastanza grande da permettere a molte persone di vedere il tuo spettacolo.
Non avere un cerchio ben definito, molte volte, può farti perdere nel caos del luogo, sforzare la voce o generare un certo caos nell’esecuzione degli effetti.


Un buon strumento è disegnare un cerchio nel suolo bucando il tappo di una bottiglia di acqua.
Esercitando una pressione sulla bottiglia, possiamo, con l’acqua, definire uno spazio intorno a noi della grandezza che riteniamo opportuna, in base al pubblico che c’è e, alla grandezza del luogo che abbiamo scelto.

Non raccomando l’uso di corde per definire lo spazio. La gente potrebbe inciampare o potremmo, dipende dalla città, ricevere una denuncia per occupazione del suolo pubblico.
L’acqua si asciuga e scompare durante lo spettacolo.
Tutti capiranno che possono avvicinarsi al mago fino a toccare l’acqua che definisce il cerchio.
Rispetto alle condizioni metereologiche, penso che si possa lavorare con qualsiasi tempo, tranne che durante una forte pioggia o con forte vento.

Conviene scegliere dei luoghi dove, dove davanti a te e alle tue spalle, a una distanza di sicurezza, ci sia un muro o un edificio così che, dopo aver disposto lo spazio, le onde sonore che emettono la tua voce rimbalzeranno, facilitandoti il lavoro vocale,
proteggendoti dal rumore esterno e permettendoti di fare a meno dell’uso del microfono che molte volte
non è permesso.

Ti consiglio di seguire qualche corso sull’uso della voce in una delle tante scuole di teatro.
Riuscire a parlare utilizzando il diaframma e non la gola, ti sarà di grande aiuto per evitare l’afonia e la formazione di noduli.







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